L'Amarone della Valpolicella

Vino di umili origini ma dal cuore nobile, porta con sé un forte richiamo alla storia e alle tradizioni,
che si fondono per dar vita ad un nettare che non ha bisogno di grandi presentazioni.

Nato poco prima della seconda guerra mondiale da un fortunato sbaglio in cantina, questo vino
riecheggia oggi a livello mondiale. Conosciuto, acclamato, richiesto in tutto il mondo, può vantare
una posizione di tutto rispetto tra i primi dieci vini al mondo per fama ed appeal.
La vigna arriva in questa terra con i Romani oltre 2.000 anni fa. I vitigni Corvina, Corvinone e
Rondinella sono cresciuti qui e si sono evoluti, cambiando e migliorando nel corso degli anni.
Verona ne è stata la culla per tanto tempo e l’uomo ha fatto il resto imparando a coltivare queste
uve autoctone e a lavorarle sapientemente.

Pochi vini sanno spiegare con tanta chiarezza il concetto di terroir come l’Amarone. L’incontro tra
terreno, colline, clima e mani sapienti di chi vive su questa terra ne racchiudono l’essenza.
Il clima ventilato di queste valli, infatti, ben si presta a quel passaggio fondamentale, per l’uva da
Amarone, che si chiama appassimento. Grappoli poco compatti di Corvina, Corvinone e Rondinella

fanno il resto per ottenere un vino dalle diverse sfaccettature, di colore rosso rubino intenso che vira
verso appaganti nuance aranciate con il tempo.

Di grande struttura e complessità, l’Amarone della Valpolicella offre degustazioni di pregio, che sia
esso prodotto in zona classica, Valpantena o ancora più ad est. Vale la pena assaggiarli tutti, toccarli
e viverli per la loro pienezza e per i delicati aromi di frutta rossa che portano con sé. La ciliegia è
una delle caratteristiche più fortemente riconoscibili dal pubblico di degustatori, che sorprende ogni
volta al naso e in bocca, trasformandosi via via in frutti più maturi e marmellate. Non mancano i
piccoli frutti rossi e la prugna matura a fare da contorno ad un palato già di per sé intrigante.
Con la maturazione in botte esplodono le note di vaniglia, le dolci tostature, le caratteristiche del
legno di rovere e, se siete fortunati, un indimenticabile richiamo al cioccolato.

Questo vino è facilmente abbinabile ai piatti della tradizione veronese e può essere stupendamente
interpretato con i formaggi stagionati della vicina Lessinia.
Non perdetevelo però nemmeno nella versione Risotto all’Amarone, rigorosamente senza radicchio
e con una generosa spolverata di formaggio Monte Veronese sul finale.
Se invece siete degli amanti del caminetto, un Amarone della Valpolicella saprà stupirvi come vino
da meditazione. La sua rotondità e il tannino setoso lo rendono un vino particolarmente conviviale,
da gustare e rigustare per la delizia dei palati più esigenti.